Testa-coda tra la capolista a punteggio pieno e l’ultima in classifica ancora a zero punti.
Rispetto alla formazione che ha giocato quasi tutta la partita la settimana scorsa a Volta Mantovana, Palumbo sostituisce Ganz con Giardini e Bertinotti con Pastori. Confermate Angeli-Pizzola in posto 4, Mantegazza in palleggio e Pezzotta come primo centrale, con Cecchetto libero.
Quasi alla fine del primo set Ganz subentrerà a Giardini, e dall’inizio del terzo set Bertinotti sostituirà Pastori, mentre durante tutta la partita Villa e Sciusco saranno utilizzate a più riprese per rinforzare la seconda linea.
Genova comincia con Rebora e Bruzzone al centro, Negretti e Roatta in banda, Giannoni in palleggio e Formisano opposto, con Rusca libero.
Nel corso della partita l’allenatore Licata schiererà tutto l’organico.
La partenza di Sanda è pessima. La squadra è molle e distratta. Il gioco è impreciso in appoggio e falloso in attacco. L’unica a passare con continuità è Pezzotta. Dall’altra parte della rete, le ospiti giocano senza timori; battono alla grande, inanellano una serie di difese che mandano il morale alle stelle, e comincia a funzionare tutto perfettamente. Sanda diventa sempre più nervosa e sbaglia anche le cose più facili. I parziali sono indicativi della supremazia genovese: 5-8, 13-16, 15-21. Il set si chiude sul 21-25. Sulla carta è una grossa sorpresa, ma rispecchia esattamente quello che si è visto sul campo.
La partenza del secondo set sembra mostrare una reazione della padroni di casa, con Ganz che comincia a farsi valere, ma l’8-3 è illusorio. Il gioco è ancora affannoso, Sanda non riesce a mettere in crisi la ricezione avversaria e la palleggiatrice ospite può smistare il gioco con tranquillità. D’altra parte l’attacco monzese si intestardisce ad attaccare di potenza, esaltando la difesa (a volta anche un po’ fortunosa) ed il muro avversario e caricandosi di errori gratuiti. Genova combatte coraggiosamente rimontando fino a 8-9. Il set prosegue punto a punto fino al 16-14. L’allungo del Sanda a 19-14 viene rintuzzato fino al 23-21, poi un ace di Pezzotta mette praticamente fine al set tra enormi patemi.
Nel terzo set Genova regge fino all’8-7. Poi si fa sentire lo sforzo di aver giocato al massimo, anzi probabilmente oltre le proprie possibilità. Il cedimento è mentale prima ancora che fisico.
Ganz e la neo entrata Bertinotti colpiscono con continuità la difesa che comincia a sfaldarsi, così come la ricezione. L’allenatore cerca di tamponare con una girandola di sostituzioni, ma il divario si allunga, 16-13, 19-13 fino al 25-18. Sanda ha trovato il ritmo e impone la sua superiorità; all’inizio del quarto set sferra il colpo del K.O. Le ospiti hanno finito la benzina, i parziali sono eloquenti: 12-2, 16-4, il set si conclude 25-15 senza troppi problemi.
Genova ha lottato bene, mostrando anche sprazzi di gioco che non giustificherebbero la sua posizione in classifica, anche se nell’ultimo set e mezzo la differenza di gioco è stata evidente.
Sanda ha avuto un approccio molto brutto alla partita, oserei dire quasi presuntuoso ed è stato giustamente punito, rischiando di perdere almeno un punto.
Altro lato negativo della prestazione, è stata la poca pazienza nel voler insistere a sfondare la difesa avversaria usando solamente la forza, invece di farla “lavorare” variando la tipologia di attacco.
Gli aspetti positivi di questa partita sono: per prima cosa i tre punti, in secondo luogo la reazione della squadra ad una situazione di grossa difficoltà soprattutto mentale.
Speriamo che questo scampato pericolo possa servire di lezione: non ci sono partite facili.
Non si vincono le partite per diritto divino, ma sul campo, macinando gioco dal primo punto del primo set.
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