martedì 14 dicembre 2010

Giornalino N°5: L'Editoriale di Mik#17




Quando
sul calendario
compare Dicembre, inizia
un mese molto diverso da tutti
gli altri: inizia il mese-festa! Si parte
col Santo di Milano, Ambrogio, poi si festeggia
la madre di nostro Signore, la Madonna,
e uno dietro l’altro ci sono: vigilia, Natale, Santo
Stefano e Capodanno. È un mese speciale perché, essendo
l’ultimo, vede le persone tracciare dentro di se considerazioni
su ciò che si è vissuto e su ciò che ci si farà l’anno successivo.
Ma soprattutto...è il mese dei regali e delle mangiate! Si ottimizza ogni giornata
libera alla ricerca del “regalo perduto”, cercando di districarsi tra la fiumana
di gente in centro tra negozi e bancarelle. Si iniziano a compilare le temibili liste: lista
dei regali, liste dei cibi e...lista degli invitati. Di certo c’è solo che “Natale con i tuoi e Pasqua
con chi vuoi”J. Questo è il mese in cui si riflette su come “sembra ieri che eravamo al mare!”
e si iniziano a progettare viaggetti futuri. Si aspetta la neve ma quando arriva...la si maledice; si
sente il profumo di caldarroste ma ci si lamenta di quanto costino e ci si ricorda che da bambini
una pannocchia arrostita era la cosa più buona del mondo. E’ un mese che conserva però
sempre una
aura speciale, quasi magica. Sarà che si va meno al lavoro, che le scuole chiudono
e che insomma
si interrompe il ciclo della solita vita che…si ha una carica speciale. Si esce e si
sfida il freddo
come in nessun altro mese dell’anno. Si cammina per ore, solo di domenica,
e per recuperare
forze e calore ci si concede una bella cioccolata calda perché male non fa.
Dicembre si potrebbe
anche considerare il mese dei vizi. Si mangiano tantissimi dolci dicendo
che tanto poi o mangeremo
meno o faremo più attività fisica (ma in verità si mangia di più
e basta, adducendo come
scusa scientifica che il nostro fisico ha bisogno di energie per
combattere il freddo che ci scuote.
Neanche fossimo in Lapponia!). E’ il mese dei “boccaloni”,
categoria di persone nelle quali io rientro di
diritto, ovvero quelle persone che nelle fiere si
fanno abbindolare da presentatori di oggettifantasmago
rici, con mille funzioni e caratteristiche
che una volta a casa...non funzionano mai.
Questo Dicembre poi per me è stato decisamente
particolare: Natale è arrivato prima! Come mai? Mi sono nati i pulli!
Ovvero dei piccoli di pappagallo! Cosa c’entra questo?
Forse non tutti sanno che la parola Natale sul dizionario
è così spiegata: “N.
si dice del luogo dove uno è nato o del tempo in cui è nato”.Non volevo paragonare
la nascita
dei miei cocoriti a quella del Signore ma farvi semplicemente partecipi
di un lieto evento
che ha letteralmente sconvolto la vita in casa Ganz, alcuni dicono addirittura
che ci siamo rinco****** tutti
J.Tutto cominciò due Ottobri fa quando regalai a mio padre per il
suo compleanno una cocorita, Lillona. Dopo mesi di
felicità e allegria, smise di “cantare”
e mia madre, nota ornitologa, decretò: depressione. A settembre le abbiamo
preso un compagno con cui all’inizio erano solo beccate (e non metaforiche!) ma dopo poco abbiamo
scoperto
nel nido ben 8 uova! Peccato che dopo il tempo debito di 21 giorni
...non fosse nato nulla! Presi
dallo sconforto stavamo per eliminare le ovette
vuote ma una mattina un verso di topo ci ha spinto
a controllare e abbiamo trovato due mostriciattoli
rosa, tutti occhi e zampette enormi: Josè e Parcifal.
Seguire la loro crescita e la nascita di una nuova
famiglia, seppur volatile, è stato il più bel regalo del
mese. La cosa più bella è vedere come anche degli
esseri così piccoli abbiano dei legami famigliari così
forti. La natura è spettacolare! Ho scoperto tante
cose, ad esempio che i pappagalli…crescono i loro
piccoli insieme! Se ci pensate bene è una cosa ben
strana, se noi umani che dovremmo essere esseri
superiori spesso non ci riusciamo…- sono felice
perché Lillona è tornata a cantare, anche troppo,
e perché ho avuto ancora una volta la dimostrazione
che i regali inaspettati sono i migliori ma soprattutto
che Natale…quando arriva, arriva.

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