martedì 10 maggio 2011

Oggi parliamo con...Michela Ganz

Ciao Mik, dopo tutte le interviste che hai fatto alle tue compagne, adesso
è finalmente il tuo momento!!!! A me l'arduo compito. Iniziamo:

- A quanti anni hai iniziato a giocare a pallavolo?
Ho iniziato a giocare a pallavolo a Gennaio della terza media (1997).

- Come mai hai scelto proprio questo sport? Sei anche tu una "vittima" di Mila e Shiro?
Mila&Shiro era il mio cartone animato preferito e passavo i pomeriggi interi nel cortile a cercare di rifare i famosi “Attack!” ma la molla che mi ha spinto ad iniziare a giocare seriamente a pallavolo è stata una compagna della squadra della scuola che aveva l’ambitissima tuta della Pro Patria!!! Ci tengo a motivare la mia aggrazziatezza (Pizzolla docet) spiegandovi che ho delle basi di nuoto sincronizzato. Ho fatto troppi tuffi ecco perché ora mi butto poco in difesa!

- Raccontaci la tua carriera (squadre e annate).
Ho iniziato in Pro Patria nel ’97 e ci sono stata fino ai 18 anni quando sono malauguratamente passata alla Viscontini in C (in panca come…banda!) Poi due anni al Quinto Volley (prima in C poi in D), Castellanza in C, promozione e B2, Carnago in B1, 3 anni a Cologno in B1 e ora Sanda B2 e promozione!

- E’ tempo di tirare le somme: quest'anno è stato particolarmente ricco di soddisfazioni. Come giudichi il tuo rendimento?
Sono contenta perché credo di aver avuto un rendimento costante, anche se i miei astri non riescono mai a farmi sentire completamente soddisfatta. Sono poi particolarmente contenta perché anni fa, andandomene da una società, alcuni dirigenti mi avevano “augurato” di giocare al massimo in 1 Divisione. La B1 era il mio sogno da bambina e raggiungerla un’altra volta mi riempie di orgoglio e soddisfazione!

- Ti aspettavi una promozione con 4 giornate d'anticipo?
In verità no. A Settembre pensavo che avremmo potuto lottare per la testa del girone ma solo finita l’andata ho realizzato che la promozione era alla portata.

- Gli ultimi anni a Cologno (3 stagioni con me e l'Ari) sono stati faticosi: ogni sabato si scendeva in campo per cercare di fare un punticino per la salvezza. Che differenza c'è tra il lottare "nel fango" ed il "volare alto" per una stagione intera?
A Cologno le vittorie erano rare e frutto di prestazioni eccelse per la nostra squadra composta da, passatemi il termine, sei manovali contro schiere di professioniste. Quindi una vittoria era un evento esaltante. A Sanda ho provato per la prima volta cosa significhi essere la squadra da battere, essere le prime. È stata una sensazione strana, decisamente nuova J. Diciamo a livello di sensazioni: “fatica” contro “pace dei sensi”.

- Una vita di sacrifici (a livello di uscite e amicizie) la nostra. Ne vale la pena?
Per me le serate passate in palestra non sono mai state dei sacrifici. Una cosa che mi fa sorridere è quando incontro qualche ex compagno/a di scuola che mi dice: “ma giochi ancora a pallavolo?” come se questa fosse una cosa da bambini o come se ormai io fossi troppo grande per giocare ancora! Comunque si ne vale la pena perché nonostante il muso che tutti voi vedete su di me è ancora oggi la cosa che più mi diverte al mondo.

- Sei la scrittrice della squadra: che studi hai fatto?
Alle superiori sociopsicopedagogico (quello dove ho studiato latinoJ). Poi un’utilissima (per il morale) laurea triennale in Lettere/Linguaggi dei Media di cui la mia famiglia mi rinfaccia ancora oggi i soldi che è costata L

- E adesso che lavoro fai?
Sognatrice. E’ un lavoro davvero complicato perché di giorno si scontra con la (dura) realtà della vita.

- Pensi che sia facile conciliare lavoro / palestra ogni sera?
Lavorando part time riesco a conciliare benissimo le cose ma adesso vorrei vedere se riesco a conciliare anche un full time. Accetto proposte! Ci sono periodi dell’anno difficilissimi però, tipo quando è inverno, fuori piove, sei stanca morta per il lavoro arrivi in palestra e fai…difesa. Magari non funzionano neanche le docce! Insomma bisogna proprio avere passione.

- Adesso arriva l'estate e da sempre calchi i campi da green (pallavolo sull'erba) e beach (sabbia). Come mai scegli di non fermarti mai anche quando quasi tutte le altre sono al mare o comunque a riposarsi?
La pallavolo non “ufficiale” è molto più bella! La pratichi al sole (sono una patita della tintarella) e scegli compagne e divise che preferisci J ma soprattutto giochi per giocare senza ansie ne pretese. Anche se giocando spesso con te, la Regina dei tornei, tutti si aspettano che si vinca sempre e arrivare seconde sembra un “fallimento”. È uno stress essere forti J

- Ti rivedremo con la maglia del SANDA INSIDE l'anno prossimo?
Be chi ci ha seguite in tv ormai lo saprà benissimo…CHI VIVA' VAVA'!!

- Una frase per i tuoi genitori che sono in assoluto i tuoi primi tifosi e che ti hanno sempre supportata e sopportata in ogni momento e scelta della tua vita
Mio papà non sopporta questo sport e mia madre non ha ancora ben chiare alcune regole, sono due personaggi bislacchi che mettono allegria a cui riconosco una cosa sopra tutte le altre: il fatto che ci sono sempre stati per me. Mi hanno seguita anche quando la pallavolo non sapevano neanche cosa fosse, anche quando non giocavo, anche quando le trasferte erano lontanissime. Erano lì alle mie prime partite, a quelle più brutte e a quelle più importanti. Come ha detto anche la Grat, guardare sugli spalti e vederli lì…da morale! Tanto bene per voi Angelona e Remino.

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